Categoria: Sognalibri

L’inclusione a partire dallo spazio che abitiamo

Ragionare sui luoghi in chiave inclusiva può fornirci davvero tantissimi spunti interessanti: ci sono degli aspetti dello spazio che consideriamo scontati, ma non lo sono affatto! Le traiettorie, le strategie di movimento o di stasi, le esplorazioni possibili sono tante quante sono le persone che abitano uno spazio e non è di certo possibile fare una selezione per meriti. Lo spazio, però, è soprattutto il luogo dell’incontro, del sentiero, del cammino che si fa percorso nell’atto stesso in cui si compie l’azione. In montagna, quando ci si incontra durante un’escursione o una semplice passeggiata, istintivamente ci si saluta: nessuno ne…

Inclusione e letteratura per l’infanzia

Quando si parla di letteratura per l’infanzia si dovrebbe imparare a resistere a due tendenze, spesso concomitanti, ma comunque pericolose. La prima, antichissima e autorevole, riguarda l’utilizzo dei libri e degli albi illustrati per scopi didattici o per insegnare qualcosa di specifico: al contrario, utilizzando le parole di Blezza Picherle, l’unica finalità della letteratura per l’infanzia è “il dialogo culturale libero e creativo, senza prefiggersi di insegnare qualcosa di utile”. L’esempio del sasso rodariano lanciato nello stagno racconta meglio di centinaia di libri di pedagogia quanto sa essere prodigiosa la buona letteratura, capace di suscitare meraviglie e provocare scombussolamenti ma,…

… e dall’uguaglianza all’equità

Negli ultimi anni, anche il concetto di disabilità è stato protagonista di una radicale evoluzione, terminologica e concettuale, passando da un modello medico (la disabilità vista come condizione della persona, rispetto alla quale occorre intervenire con una logica di tipo rimediale) a un modello sociale (rispetto al quale si è preso in considerazione anche la vita relazionale della persona, in un’ottica però ancora legata al singolo intervento). Nel 2001 l’International Classification of Functioning, Disability and Health ha proposto il superamento di questi due modelli, di fatto integrandoli in una prospettiva più ampia e comprensiva: la disabilità viene definita come la…

Dall’integrazione all’inclusione…

Erano gli anni ’70 quando in Italia sono state chiuse definitivamente le scuole speciali o classi differenziali, e gli alunni con disabilità sono stati integrati nelle scuole cd. “normali”.Da allora, è stata avviata una riflessione profonda e ancora aperta sui cambiamenti – culturali, organizzativi, mentali e relazionali – necessari per poter realizzare un ambiente inclusivo: dall’odioso modello della segregazione era necessario evolvere verso forme più eque.Oggi si tende a confondere l’integrazione con l’inclusione o a considerarle sinonimi, ma non è così. L’integrazione guarda al singolo soggetto all’interno di un gruppo e interviene prima su di lui e poi sul contesto:…

Armin Greder e le storie necessarie

Non è facile trovare le parole giuste per parlare di Armin Greder, un artista davvero unico nel suo genere, coraggioso come il suo tratto, forte come il suo carboncino, capace di guardare alle cose senza mai fare sconti. Le storie che Armin sceglie di raccontare sono necessarie: chi le incontra impara a vedere il mondo con occhi nuovi e a dare il giusto nome alle cose, fuor di retorica, oltre le apparenze, fino alla radice profonda di quel che è autentico. Armin è un artista che potremmo definire “scomodo”: le sue fiabe – come direbbe Deballieul – non sono fatte…