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Libri e senso del tatto

Ci avete mai pensato? La parola “immaginazione” – ovvero, la facoltà attraverso la quale noi esseri umani (e, a quanto pare, soltanto noi!) riusciamo a elaborare pensieri in maniera libera, incondizionata e astratta – deriva da “immagine”, dal momento che – come ha osservato una volta Bruno Tognolini, «per immaginare, la mente ha bisogno di immagini» (in R. Valentino Merletti, B. Tognolini, Leggimi forte, 2006, p. 38). L’immaginazione è, infatti, tanto più fervida e sfrenata, quanto più il bambino è stato esposto a immagini e a esperienze visive, potendo rielaborarle liberamente, arricchendole e stabilendo connessioni magari inedite e sempre più…

Libri tattili alla Rassegna delle letterature inclusive

Libri tattili: cosa sono? Un libro è per definizione un oggetto multisensoriale: oltre alla vista (e alla voce) coinvolge almeno l’olfatto (il libro che sa di nuovo, il libro che sa di vecchio), l’udito (lo sfogliare e il frusciare delle pagine) ma, soprattutto, il tatto (la pagina liscia e quella rugosa). Nel caso dei bambini in età prescolare queste esperienze sensoriali hanno un valore dominante che, pur in assenza della dimensione letteraria, sono comunque in grado di raccontare una storia (pensiamo all’intuizione munariana dei pre-libri). Ma anche nel caso dei ciechi e degli ipovedenti le sollecitazioni tattili possono dare sostanza…