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Lettura condivisa

Perché è importante leggere?

Scrittori, sociologi, filosofi, psicologi, scienziati neurocognitivi: tutti ci dicono che è importante leggere.

“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito … perché la lettura è un’immortalità all’indietro”.
(Umberto Eco)

“Sapeva leggere. Fu la scoperta più importante di tutta la sua vita. Sapeva leggere. Possedeva l’antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia”.
(Luis Sepùlveda)

“Il libro è una delle possibilità di felicità che abbiamo noi uomini”.
(Jorge Luis Borges)

Leggere è esperienza autenticamente nutritiva, un cantuccio narrativo che riserviamo a noi stessi, un’occasione di apprendimento profondo slegata da ogni vincolo o meccanismo istituzionale: siamo noi che scegliamo quel che vogliamo leggere e lo facciamo solamente per noi stessi!

E per chi non sa ancora leggere?

È un privilegio poter contare su qualcuno che, mettendo da parte doveri e impegni quotidiani, si presta a leggere ad alta voce per lui, facendosi libro incarnato, esperienza vivente del piacere che è la lettura.
Sul sito di Nati per leggere – il programma nazionale di promozione della lettura ad alta voce – vengono elencati dieci buoni motivi per leggere ad alta voce ai bambini e per cominciare a farlo prestissimo.

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“L’uomo che legge a viva voce si espone completamente agli occhi che lo ascoltano”.
(Daniel Pennac)

“Vorrei che tutti leggessero. Non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”.
(Gianni Rodari)

“I bambini non hanno bisogno di libri per bambini, hanno bisogno di storie raccontate bene”.
(Tomi Ungerer)

Per chi vuole approfondire:

E non perdetevi il doppio appuntamento di domani, mercoledì 08/05, con la nostra Rassegna delle letterature inclusive: a partire dalle 17:00 le volontarie di Nati per leggere di Ostia e di Linfoamici onlus racconteranno le loro esperienze di letture ad alta voce, cimentandosi dal vivo con alcune letture, per divertirsi, per riflettere, per crescere insieme.

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Letture ad alta voce

Perché è importante leggere ad alta voce?

Ci sono mille buoni motivi per leggere ad alta voce, in famiglia, a scuola, in libreria oppure tra amici. Noi esseri umani viviamo storie, raccontiamo storie, pensiamo e interpretiamo il mondo in termini narrativi ed è proprio questo aspetto che ci rende fortissimamente connessi gli uni agli altri: tutti siamo allo stesso tempo narratori e ascoltatori, teatranti e spettatori, particelle semantiche di un intricato – ricchissimo – universo narrativo.

gianni rodari illustrazione
Credits

I libri e le storie che ci tramandiamo da sempre, ci aiutano a instaurare la nostra personalissima rete di relazioni, a partire da quella con i nostri genitori: Rodari, a questo proposito, osservava che tra i tanti buoni motivi per cui un bambino è contento che la mamma o il papà legga per lui è rappresentato proprio dal tempo che il genitore decide di dedicargli, mettendo da parte ogni altro impegno o incombenza.
Il privilegio dell’esclusività.

Letture ad alta voce: una pratica davvero inclusiva

Daniel Pennac, nel definire quelli che sono ormai noti come i diritti del lettore, parte da alcune considerazioni sulla lettura ad alta voce: egli insiste sul fatto che deve essere gratuita, non potendo rappresentare un premio o essere mortificata da una punizione; inoltre, dice, deve essere attenta, appassionata, presente. E, soprattutto, deve continuare anche quando il bambino ha imparato a leggere per conto suo: non lasciamoci sfuggire l’occasione di affiancarlo in queste splendide sortite nel fiabesco e nella letteratura.
Insieme a lui, fianco a fianco, ne vedremo delle belle!

letture ad alta voce per bambini

La lettura ad alta voce è, dunque, una pratica fortemente inclusiva dal momento che è intimamente relazionale: può arrivare ovunque, nelle scuole e negli asili, ma anche negli ospedali o nei consultori, laddove allegria e sorrisi stentano a farsi strada.
E se la nostra voce – o la nostra lingua – dovesse incontrare qualche ostacolo, l’impegno della presenza ci aiuterà a prediligere quegli albi, quelle letture e quei linguaggi che meglio di altri sapranno raggiungere con
efficacia il nostro piccolo pubblico, suscitandone l’attenzione e l’interesse.

Mercoledì 08/05 avremo il piacere di ospitare durante la nostra Rassegna “Leggere in famiglia: il programma Nati per Leggere”.
Nati per Leggere si propone lo scopo di diffondere la lettura ad alta voce come occasione per riscoprire il libro nella sua dimensione relazionale, quale strumento per creare legami, condividere esperienze, fare inclusione.
Se non volete perdervi questo fantastico incontro, correte a prenotarvi!

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Qui puoi trovare il programma completo della Rassegna.
Tutti gli incontri sono gratuiti ma necessitano la prenotazione:
prenotazioni@sognalibri.it
3711867872 (anche WhatsApp)

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Libri tattili: un approfondimento

Tanti livelli di inclusione

Nell’ambito della nostra Rassegna, un posto di primissimo piano viene riservato ai libri tattili, uno strumento estremamente versatile, che consente di fare inclusione a diversi livelli: non solo nei riguardi di ciechi o ipovedenti, ma nei riguardi di chiunque voglia mettersi in gioco.

libro tattile paperelle

Una “lettura” in chiave sensoriale è in grado di veicolare tantissime informazioni, qualitativamente e quantitativamente rilevanti, a prescindere dalla presenza o meno del testo scritto. La grande intuizione di Munari con i “libri illeggibili” fu proprio questa: mettere da parte il testo per lasciare più spazio ad altri tipi di informazioni, fruibili da più persone a più livelli, rendendo possibili nuove connessioni semantiche e inedite associazioni funzionali.
libro tattile coccodrilllo bambini
Il libro nella sua materialità si trasforma in un metaoggetto, narratore inesauribile di storie e di racconti, che noi in quanto lettori siamo  chiamati non semplicemente ad evocare ma a costruire fattualmente, in un coinvolgimento attivo e totale, dal momento che il significato delle cose (e delle storie) non è mai già dato, ma va continuamente definito (e co-costruito) a partire da noi stessi.

Libri tattili o libri sensoriali?

Le definizioni solitamente impiegate ci parlano di libri tattili, di pre-libri, di libri sensoriali, di quite book: tutte pertinenti, ma nessuna veramente esaustiva. La verità è che l’intuizione munariana ha rivelato quanto possa essere complessa e ricca l’esperienza libraria, capace di innescare, nutrire e alimentare infinite relazioni: tra significati e persone, tra oggetti e consistenze, tra possibilità attuali o solo immaginarie.

Relazioni dove la tradizionale logica esclusiva (“è questo o è quello”) viene sostituita da una logica di tipo inclusivo (“è questo e quello contemporaneamente”), senza precedenze temporali nè precondizioni causali.

prelibri munari
E, così, mentre l’editoria tattile e sensoriale ha raggiunto livelli artistici di grande pregio (come dimostra la qualità dei libri partecipanti al concorso nazionale Tocca a te, promosso dalla Federazione nazionale delle istituzioni prociechi), le sperimentazioni di Hervé Tullet e di altri autori continuano a esplorare le potenzialità del libro che, pur assumendo nuove configurazioni, continua a essere propriamente un libro, dal momento che non smette mai di raccontare.

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Omaggio a Livio Sossi

Livio Sossi: un gigante della letteratura per l’infanzia

livio sossi autore intervistaLo scorso 20 febbraio, negli stessi giorni in cui la Rassegna delle letterature inclusive cominciava a prendere forma, è venuto a mancare Livio Sossi, un gigante della letteratura per l’infanzia!
Un gigante, sì, ma dal cuore tenerissimo, capace di sintonizzarsi sempre sui bisogni dei bambini, di sentire come loro sentono, di parlare come loro parlano.
Per chi lo ha conosciuto, Livio era tante cose: autore, saggista, curatore, consulente scientifico, direttore artistico, talent scout, formatore, addirittura conduttore di un programma radiofonico…qualunque mezzo era utile per diffondere quel che più amava.

In giro per l’Italia con Livio

Livio era instancabile, una persona sempre pronta a condividere e a emozionarsi, prodiga di consigli, di sorrisi, di sguardi di incoraggiamento.
Era una specie di folletto viaggiatore, su e giù per lo stivale, pronto ad andare ovunque ci fosse bisogno di conoscere e di impratichirsi con l’arte segreta di cui lui era fine maestro e generoso dispensatore: l’arte di parlare ai bambini, con occhi sognanti ma sempre con la verità nel cuore.

livio sossi foto presentazione libri

 

Da subito, dal Friuli alla Sicilia, si sono diffuse iniziative per commemorarne il nome e proseguirne l’impegno: Livio ha seminato ovunque e ha seminato bene, anche in chi – come noi – non lo ha conosciuto di persona, ma lo ha amato attraverso il suo lavoro.
Per questo siamo grati a Maura Picinich per aver consentito a intitolare la nostra Rassegna a Livio, permettendoci di dimostrare così la nostra riconoscenza verso il suo insegnamento.

Perché lavoro da fare ce n’è, ma la strada è ben battuta e grande è l’esempio di chi ci ha preceduto.

banner livio sossi illustrazione

Ciao Livio!