Includere davvero

Recentemente ci è capitata una cosa molto molto bella. Nel corso di un laboratorio condotto insieme a una nostra amica, nell’ambito della nota manifestazione Earth Day Italia (presso il Galoppatoio di Villa Borghese), ci è stato fatto presente che tra i bimbi c’era una bambina sorda: avrebbero potuto segnare per lei i due responsabili che accompagnavano i bambini e, invece, ha voluto farlo la sorellina più grande. Durante il laboratorio, abbiamo poi scoperto che altri bimbi erano in grado di farlo, forse non con la stessa ricchezza nel vocabolario, ma sicuramente con la stessa determinazione.

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Perché voler abbattere muri e distanze è già il primo passo per riuscirci. Il bambino sordo ha di per sé una grande abilità nell’avvalersi della lettura labiale ma ciò non può bastare, dal momento che si richiede da lui (e soltanto da lui) uno sforzo enorme dal punto di vista della concentrazione, a discapito delle naturali dinamiche di socializzazione.

Quando, durante i precedenti incontri (in)formativi della nostra Rassegna, abbiamo parlato di tattilismo e di libri tattili, abbiamo scoperto che è sicuramente preferibile perdere qualcosa sul piano del nozionismo puro ma acquistare qualcosa di incomparabile sul piano relazionale e inclusivo. Per queste ragioni, in moltissimi paesi, la Lingua dei segni viene regolarmente insegnata nelle scuole, in modo da creare da subito le condizioni sociali e relazionali per una effettiva inclusivitá. E come per ogni lingua, anche per la LIS è sufficiente un po’ di esercizio per renderla un’esperienza del tutto naturale.

Domani la nostra Rassegna avrà l’onore di ospitare i ragazzi della Onlus Il Treno di Roma che da molti anni è impegnata in diverse scuole del territorio, conducendo attività ludiche e laboratoriali in doppia lingua, italiano e LIS: perché è enormemente piú arricchente, per tutti, ritrovarsi nella stessa esperienza.

I benefici della LIS:

Per approfondire: